Investire in Spagna

I fattori d’attrattiva verso il mercato iberico sono molteplici, cominciando dai grandi segni di ripresa mostrati durante il 2014 e dalle prospettive di crescita per questo nuovo anno, fino ad arrivare ad un sistema normativo, che in materia d’oneri e pressione fiscale, e di flessibilità e costo del lavoro, senza nessun dubbio offre numerosi vantaggi per gli imprenditori italiani decisi ad investire in Spagna.

Il Governo guidato da Presidente Rajoy inoltre, ha progressivamente implementando una politica economica con l’obbiettivo di offrire diversi programmi d’incentivazione, come le misure per incoraggiare gli investimenti in settori specifici e gli sgravi fiscali volti a ridurre la disoccupazione tra i giovani.

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La pressione fiscale in Spagna

Dagli studi comparativi emerge che la pressione fiscale nella penisola Iberica, variabile tra il 20-30%, è certamente inferiore rispetto al  55% a cui può arrivare quell’italiana.

Entrando più nei dettagli, rileviamo che in Italia la pressione fiscale gravante sulle società è costituita da un’aliquota IRES al 27,50%, al quale va sommata l’aliquota IRAP compresa tra il 3,90%-4,97%, (specificando però che le basi di calcolo dell’imposta sono diverse) con un’imposizione che, come detto può raggiungere ben il 55%. Per quanto concerne invece la penisola iberica, oltre all’aliquota IRES inferiore, oscillante tra il 20 e il 28%, non vi sono ulteriori imposte come ad esempio l’ IRAP.

Tassazioni specifiche e vi sono poi per determinate tipologie d’aziende, come le cooperative (20%), il no profit (10%), compagnie assicurative (25%), o vantaggiose agevolazioni per le START-UP, ovvero aziende di nuova creazione, che godranno di una tassazione agevolata pari al 15% per i primi due esercizi, a partire dal primo periodo d’imposta in cui la base imponibile risulti positiva.

Altro dato differenziale di un certo rilievo è costituito dal costo sociale dei lavoratori a carico dell’azienda, con un’aliquota media nel caso italiano che si avvicina al 41%, a differenza dell’aliquota media in Spagna che si aggira intorno al34% (tra il 30% e il 37%).

Vi è poi da tenere in considerazione l’aliquota ordinaria dell’imposta sul valore aggiunto (IVA), aumentata al 22% nel 2013 in Italia, e ancora bloccata al 21% in Spagna. Le modalità di liquidazione sono simili, con possibilità di versamento mensile o trimestrale.

Inoltre c’è da tenere in considerazione che dal 2015, attraverso le riforme recentemente approvate nella penisola iberica, saranno progressivamente implementate una serie di misure fiscali dirette ad agevolare le imprese ed i liberi professionisti. Tra le novità:

  • L’imposta sulle società sarà ridotta dal 30% al 28% nel 2015 e al 25% nel 2016. Inoltre, saranno introdotte detrazioni e incentivi affinché la tassazione delle piccole e medie imprese sia del 20%.
  • I lavoratori autonomi che guadagnano meno di euro 12.000,00 l’anno pagheranno un’aliquota del 15% a partire da luglio, rispetto al 21% vigente finora. La tassazione generale, che fino ad ora si trovava a 24%, scenderà al 20%. Agricoltori e allevatori, alberghi e ristoratori potranno continuare sotto il regime attuale.
  • La riforma ridurrà le rate dell’imposta IRPEF da sette a cinque, ciò sarà portato a termine in due fasi (una nel 2015 e una nel 2016). Quando sarà pienamente in vigore nel 2016, il tasso minimo di imposta IRPEF sarà al 19% (rispetto al 24,75% di oggi) e il massimo al 45% (rispetto al 52% di oggi).
  • L’aliquota per la prima fascia, per redditi inferiori a 12.450,00 €, scenderà dal 24,75% al 20% nel 2015 e del 19% nel 2016. Quella per i redditi da € 12.450,00 a € 20.200 invece scenderà al 25% nel 2015 e al 24% nel 2015.
  • Per i redditi tra 20.200,00 e 35.200,00 €, l’aliquota scenderà al 31% il prossimo anno e il 30% nel 2016, mentre quella per i redditi compresi tra 35.200,00 e 60.000,00 € scenderà al 39% nel 2015 e 37% nel 2016. Infine,  i redditi superiori a 60.000,00 €, a partire dal 2015 saranno soggetti ad un tasso del 47%, per scendere a 45% nel 2016.

La tassazione spagnola gravante sulle società prevede dunque aliquote inferiori rispetto a quelle italiane ed a seguito della novità introdotte con la legge 27/2014 del 27 novembre, la situazione si presenta così:

IRES201420152016
Aliquota Generale30%28%25%
Aliquota per Piccole e Medie Imprese con fatturato inferiore ai 10 milioni di euro.25% fino a 300.000 euro, 30% per la parte eccedente.25% fino a 300.000 euro, 28% per la parte eccedente.25%
Aliquota imprese con fatturato inferiore a 5 milioni d’euro e meno di 25 dipendenti.20% fino a 300.000 euro, 25% per la parte eccedente.25%25%
Aliquota imprese di nuova creazione (Start-up).15% fino a 300.000 euro, 20% per la parte eccedente.15%15%

In relazione all’IRPEF, la situazione è la seguente:

IRPEF20152016
Base ImponibileAliquotaAliquota
Fino a 12.450,0020%19%
12.450,00 – 20.200,0025%24%
20.200,00 – 34.000,0031%
20.200,00 – 35.200,0030%
34.000,00 – 60.000,0039%
35.200,00 – 60.000,0037%
A partire da 60.000,0047%45%

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